Centro Nazionale per la
Cura dei Tumori dell'Ipofisi

Direttore: Prof. P. Mortini

I disturbi nella funzionalità ormonale, come la produzione di ormoni, sono comuni in pazienti affetti da patologie o disordini ipofisari. I medici del ns. centro hanno una vasta esperienza nella gestione di pazienti con sindromi legati alla sovraproduzione ormonale, inclusa

l’amenorrea-galatorrea

il morbo di Cushing

l’acromegalia e l’ipertiroidismo mediato dall’ormone TH.

Il ns. team si fa carico di sviluppare stretagie sia per la fase preoperatoria che per la gestione postoperatoria di tutte le sindromi ormonali partendo da un’analisi dei bisogni individuali del paziente.

I ns. neuroendocrinologi si sono specializzati nello sviluppo e nell’attuazione di trattamenti farmacologici dei pazienti affetti da acromegalia o malattia di Cushing che non hanno ottenuto una cura completa dalla chirurgia o che non sono candidabili ad interventi chirurgici.

I ns. neuroendocrinologi, inoltre, hanno maturato una vasta esperienza nella gestione dei trattamenti ormonali in pazienti con patologie dovute alla perdita delle funzionalità ipofisarie o al diabete insipido.

I pazienti affetti da disordini ipofisari possono essere seguiti anche da specialisti in endocrinologia riproduttiva sia maschile sia femminile.

I casi pediatrici vengono seguiti da un team multidisciplinare che vede il coinvolgimento di specialisti pediatri.
siringa

medications

Terapia sostitutiva del cortisolo

Senza la produzione di cortisolo una persona può morire. In periodi di stress, malattia o infortunio, la dose di steroidi deve essere aumentata. Se il tuo corpo non riesce ad aumentare la dose di steroidi può verificarsi un abbassamento pressorio pericoloso per la sopravvivenza. Nel caso di una malattia che colpisca l’intero organismo è necessario un aumento della dose di steroidi e si rende necessario consultare il proprio medico curante.

Effetti collaterali della terapia sostitutiva del cortisolo

Se la dose di steroidi è troppo alta, si possono numerosi manifestare tra i quali:

Terapia sostitutiva dell’ormone della crescita

La terapia che compensa un eccesso o una mancanza di ormone della crescita può notevolmente migliorare la qualità di vita del paziente. Può diminuire l’accumulo di grasso corporeo e aumentare la densità ossea.

La terapia sostitutiva dell’ormone della crescita non è appropriata per persone che hanno una forma attiva di cancro o soffrono di danni oculari a causa del diabete (retinopatia diabetica).

Se il paziente è stato sottoposto a terapia ormonale per oltre 6 mesi senza benefici clinici evidenti, la terapia deve essere interrotta. Attualmente studi clinici stanno valutando i benefici ed i rischi di terapie con ormoni della crescita nel lungo termine.

Effetti collaterali della terapia sostitutiva

L’ormone della crescita può interferire sul modo in cui il ns. corpo utilizza l’insulina. Se sei affetto da diabete e devi sottoporti a terapia sostitutiva per l’ormone della crescita chiedi al tuo medico di farti eseguire regolari controlli dei livelli di glucosio nel sangue e il trattamento del diabete.

In aggiunta, la terapia sostitutiva per l’ormone della crescita può causare:

Terapia farmacologica nei prolattinomi

La prima scelta terapeutica per pazienti affetti da prolattinomi è la terapia con agonisti della dopamina. Questa terapia include l’uso di CABERGOLINA (DOSTINEX) e BROMOCRIPTINA (PARLADEL) in modo da interrompere la secrezione della prolattina. Questo dovrebbe far ridurre i livelli di prolattina nel sangue fino a valori normali e spesso riduce le dimensioni del tumore.

Dopo l’inizio della terapia con agonisti della dopamina, i pazienti in genere vengono visitati a intervalli da uno a tre mesi fino a quando non sono stabili. Il dosaggio può essere regolato in base all’andamento dei livelli di prolattina. Dopo due anni di trattamento, l’endocrinologo può decidere la riduzione del dosaggio.

RM di controllo devono essere eseguiti da 3 a 6 mesi dopo l’inizio della terapia o nel caso ci siano cambiamenti nei sintomi o nelle condizioni del paziente.

Effetti collaterali della terapia

La terapia può causare nausea, vomito e calo della pressione sanguigna quando il paziente è in piedi. Il paziente può così avvertire un senso di vertigini.

Per donne in gravidanza può essere più indicato l’uso di BROMOCTIPTINA rispetto al CABERGOLINA in quanto il primo è ritenuto sicuro in gravidanza.

Sostituzione di ormoni sessuali

L’ipofisi controlla tra gli altri anche la secrezione di ormoni sessuali. Qui di seguito si illustra la terapia sostitutiva per ormoni sessuali maschili e femminili in soggetti colpiti da tumori dell’ipofisi.

Terapia sostitutiva nelle donne

Le donne soggette a disturbi dell’ipofisi che interferiscono sulla produzione di ormoni sessuali possono considerare la seguenti opzioni:

Se la mancanza di ormoni sessuali è prolungata, la sostituzione di estrogeni dovrebbe essere graduale per evitare gli effetti collaterali come la nausea. Alcuni degli effetti collaterali della terapia sostitutiva nelle donne includono:

Senza terapia sostitutiva ormonale le donne affette da disordini ipofisari possono sviluppare:

Terapia sostitutiva negli uomini

Gli uomini affetti da disordini dell’ipofisi che sviluppano ipogonadismo dovrebbero sottoporsi a una terapia sostitutiva di testosterone.

Questo può essere assunto intramuscolo ogni due o tre settimane o con un cerotto o gel.

La terapia sostitutiva di testosterone può causare l’insorgere di acne, crescita del seno (ginecomastia), diminuzione del colesterolo HDL e un aumento della concentrazione dei globuli rossi.

Si ha inoltre il rischio di ipertrofia prostatica. Gli uomini in età più avanzata devono sottoporsi regolarmente a test per il PSA ogni tre o sei mesi e, successivamente, annualmente se non ci sono evidenze di anomalie alla prostata.

I livelli di testosterone dovrebbero essere monitorati ogni 4-6 settimane e quindi annualmente, a meno che le analisi non suggeriscano controlli più frequenti.

Sostituzione degli ormoni tiroidei

Le persone i cui corpi non stanno producendo abbastanza ormone tiroideo

La terapia sostitutiva dovrebbe essere avviata solo dopo che i pazienti sono stati sottoposti ad analisi per valutare l’eventuale mancanza di steroidi. Quando questo è stato escluso, o dopo che la terapia sostitutiva con steroidi è stata avviata, la terapia sostitutiva con ormone tiroideo può essere intrapresa.

Effetti collaterali della terapia sostitutiva tiroidea

Gli effetti collaterali di solito solo si evidenziano quando è stato somministrato troppo ormone tiroideo. Gli effetti includono

Se una persona ha delle stenosi a livello delle arterie che irrorano il cuore (coronarie) e viene dato troppo ormone tiroideo, può sviluppare dolore toracico o un ritmo cardiaco anormale. Le persone che sono a rischio per problemi cardiaci dovrebbero iniziare con basse dosi di ormone tiroideo. La dose deve essere aumentata lentamente a seconda delle necessità .

Terapia sostitutiva della vasopressina

Sia in caso di mancanza totale che parziale della vasopressina, si può presentare il diabete insipido.

Questa è una condizione in cui i reni non sono in grado di trattenere l’acqua, portando una persona a urinare frequentemente con la necessità di bere enormi quantità di acqua per reintegrare i liquidi persi. Alla fine, la persona si può disidratare in modo grave, sino alla perdita di conoscenza e alle morte.

Di solito, come sostituto terapeutico, si utilizza la desmopressina, una versione sintetica della vasopressina, in modalità spray nasale compresse. L’effetto dura da 12 a 24 ore.

Poiché gli individui hanno una grande variabilità nella risposta al farmaco, è necessario misurare il tempo di efficacia di una dose specifica. Misurando la quantità di urina escreta e la sua diluizione, il dosaggio giusto può essere identificato. Se la perdita di acqua è poca e non interferisce con il sonno, i pazienti possono essere incoraggiati a bere fino a quando la loro sete si placa; in questi casi quindi può non essere necessario alcun trattamento.

Effetti collaterali della terapia sostitutiva della vasopressina

Se viene somministrata troppa vasopressina, i pazienti sviluppano una iperdiluizione del sangue con conseguente bassa concentrazione di sodio, questo può causare mal di testa, nausea, vomito , confusione e perdita di coscienza . Se viene somministrata troppa poca vasopressina, i pazienti urineranno grandi grandi volumi di acqua e, nonostante diventino assetati e cerchino di reintegrare i liquidi persi, si può andare incontro ad una severa disidratazione con aumento del sodio nel sangue

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